È qui possibile rivedere la diretta della testimonianza di Suor Margarita e Suor Regina delle Suore della Riparazione dal titolo Con lo sguardo di Maria sul Figlio che sale il calvario di venerdì 01 aprile.
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È qui possibile rivedere la diretta della lettura della Deposizione di Cristo del Caravaggio a cura di Emanuele Atanassiu dal titolo Sepolcro e Altare. La morte non ha l’ultima parola di venerdì 25 marzo.
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È qui possibile rivedere la diretta della meditazione musicale Via Crucis S 53 di Franz Liszt di venerdì 11 marzo.
È qui possibile rivedere la diretta della riflessione teologica guidata da Mons. Sergio Ubbiali dal titolo La Passione di Gesù secondo il vangelo di Marco di venerdì 18 marzo.
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La vita di questo Santo, realisticamente compresa tra il 389 e il 461 dopo Cristo, si colloca agli inizi del paradosso Tardo-Antico dell’isola di smeraldo.
Nato in Britannia, probabilmente con il nome di Maewyn Succat, da una famiglia nobile di origine romana convertita al cristianesimo, all’età di circa 16 anni venne rapito da una banda di pirati irlandesi e condotto schiavo al servizio di Muirchù, re del Dál Riada.
Durante sei anni di prigionia lavorò come pastore, ebbe tempo di pregare ed approfondire la sua fede cristiana fino al momento in cui gli si presentò per la prima volta l’Angelo Vittorico, il quale gli rivelò che le sue preghiere erano state esaudite, che il Signore lo avrebbe ben presto liberato dalla schiavitù e riportato a casa.
Stando a quanto narra la fonte storica, l’Angelo lasciò la sua impronta sulla roccia sopra la quale era apparso e, secoli dopo, i devoti del Santo costruirono qui un luogo di culto.
Dopo la sua liberazione fece alcune esperienze monastiche in Francia, venne ordinato sacerdote e divenne vescovo missionario.
Intorno al 432 Papa Celestino I, preoccupato per il diffondersi delle eresie nelle contrade del nord-ovest della cristianità, decise di correre ai ripari inviando in Irlanda una missione capeggiata dal vescovo Palladio.
Dimostrandosi in poco tempo una missione infruttuosa, venne inviato a sostegno proprio San Patrizio che diede inizio così all’evangelizzazione dell’isola predicando, battezzando i pagani convertiti, celebrando l’Eucarestia, ordinando presbiteri, consacrando monaci e vergini.
Il successo missionario fu grande, ma non mancarono gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani.
Uno dei primi grandi episodi storici è quello della celebrazione della prima Pasqua irlandese, che ebbe come risultato il conflitto con l’alto re di Tara Loighuire, i suoi drudi e tutte le resistenze opposte dalle residue sacche di paganesimo, in cui uomini malvagi, intenzionati ad uccidere San Patrizio e di impedire il suo apostolato, si videro costretti a chinare il capo di fronte alla personalità del Santo e alla meraviglia suscitata dai suoi miracoli.
Il notevole carisma di San Patrizio è testimoniato da numerosi episodi miracolosi, come quando nel 441 trascorse 40 giorni e 40 notti sul monte sacro Croagh Padraig e, al termine del quarantesimo giorno, il patrono d’Irlanda scagliò una campana dalla sommità nell’attuale Baia di Clew scacciando dall’isola tutti i serpenti e formando gli arcipelaghi che la contraddistinguono.
Un’altra famosa testimonianza parla di come il Santo fosse custode di una grotta senza fondo, l’ormai celeberrimo Pozzo di San Patrizio, dalla quale, dopo aver visto le pene dell’Inferno, si poteva accedere al Purgatorio, giungendo persino ad intravedere il Paradiso.
La grotta, murata per volere di Alessandro VI nel 1497, era localizzata su un isolotto del Lough Derg, dove poi venne costruita una chiesa, oggi meta di pellegrinaggio penitenziale per molti fedeli.
Molte furono anche le fondazioni e costruzioni di chiese portate a termine da San Patrizio. Secondo gli Annali dell’Ulster, nel 444 fondò la sua sede ad Armagh nella contea che oggi porta il suo nome, Downpatrick.
L’infaticabile apostolo concluse la sua vita nel 461 nell’Ulster a Down ed immediatamente la sua fama di santità si diffuse tra la popolazione favorita proprio dalla sua stessa morte latrice di prodigi, come le notti senza tenebre.
Vi furono anche lotte al fine di impossessarsi del suo corpo come reliquia che vennero placate da Dio con segni della natura, come la tempesta del fiordo e ancora, attraverso le virtù del Santo e della sua potenza, estricantesi in un fuoco divino scaturente dalla sua sepoltura.
Durante gli anni della sua predicazione in Hibernia, San Patrizio ebbe cura di non snaturare la forte identità del popolo irlandese, ma si impegnò ad introdurre la novità cristiana attingendo proprio dalla grande simbologia della tradizione celtica. Alla sua figura infatti è associato il trifoglio, oggi simbolo nazionale dell’Irlanda, che il Santo utilizzava nelle predicazioni alle popolazioni celtiche per spiegare la Santissima Trinità, tre foglie in un unico stelo.
La tradizione ci consegna molte preghiere di San Patrizio, due particolarmente importanti: la prima, detta “Corazza di San Patrizio”, composta nell’imminenza dell’incontro con il re Loighuire e la seconda, la “Benedizione del Viaggiatore”, con la quale il Santo usava accomiatarsi dai suoi fedeli prima di intraprendere uno spostamento durante la sua lunga predicazione in terra irlandese.
Un’ultima curiosità su San Patrizio: venne costituito patrono degli ingegneri per la grande capacità realizzativa nella costruzione delle chiese e conventi durante la sua missione di evangelizzatore.